Luniluna

C’è bisogno di un luogo che… | La scintilla

Diario di Luniluna | dicembre 2021
In uno strano momento della storia dell’umanità qualcuno dall’alto ha deciso che gli esseri umani non potevano entrare in tanti luoghi (in certi casi necessari) o prendere mezzi pubblici o fare cose tipo “vedere seduti un concerto in una piazza, ma in piedi sì”, se non avevano una tessera verde (chiamata con il nome inglese per essere più moderni), che si poteva avere solo a certe altrettanto strane condizioni che cambiavano di continuo.
Un momento, ai miei occhi, al limite della follia ma percepito dai più come necessario. È stato per me un momento cruciale che ringrazierò sempre. In quel periodo infatti ho cominciato a pensare che ci sarebbe stato bisogno di un luogo, ai miei occhi, normale ma che stava per diventare un luogo speciale, raro e strano. Non era e non è nuovo nella mia esperienza di vita che ciò che a me sembra normale per tante persone paia strano. Iniziavo a desiderare un luogo dove ognuno potesse occuparsi liberamente della propria salute, benessere, alimentazione, al meglio delle proprie capacità personali, esperienze e conoscenze.
Un luogo dove fosse possibile stare con le persone che ti fanno bene al cuore senza condizioni., se non quelle poste dalle scelte personali e dal rispetto reciproco. Un luogo dove uomo e natura non siano più due entità separate da far incontrare nel weekend o in vacanza o nel parco cittadino o sul balcone, dove potersi accorgere che siamo natura, parte della natura, interconnessi con la natura, interdipendenti dalla natura. Un luogo dove condividere e confrontare senza paura pensieri, opinioni, conoscenze, dove sia possibile crescere umanamente. Un luogo che è per gli esseri umani che sentono il bisogno che esista e che quindi presto o tardi vi approderanno.
Un weekend di quelli in cui, come essere umano di città, cercavo la natura perché sentivo il bisogno di respirarla, toccarla e viverla per nutrirmene il più possibile, per fare scorta, su una spiaggia a Varazze, camminando con la mia amica L., parliamo di questi desideri che sono sempre più dei bisogni e ci troviamo in sintonia. Ne parliamo per ore e da quel giorno non smettiamo più. I nostri compagni e i nostri figli, ognuno a suo modo, sono con noi in questa ricerca. L’idea di questo luogo nasce quel giorno e chissà quanto tempo prima dentro ognuno di noi. Inizia così un percorso alla ricerca di questo luogo, prima dentro di noi e poi nella realtà. Abbiamo dovuto capire cosa desideravamo davvero, di cosa avevamo bisogno per stare bene nell’anima e quindi nel corpo nel prossimo futuro e questa ricerca non è ancora terminata e forse mai lo sarà. I luoghi che abbiamo visto ci hanno fatto capire cosa aveva senso e cosa no. Le persone con cui abbiamo parlato, con cui ci siamo confrontate sono stati per noi una bussola, ci hanno aiutato a orientarci.
Il viaggio verso questo luogo chiede coraggio, determinazione, passione e gioia. È un viaggio faticoso ma estremamente emozionante e nutriente.


Luniluna | La scelta del luogo

Diario di Luniluna | Gennaio 2024
Luniluna è un luogo nato prima di tutto nel cuore. Lo abbiamo desiderato, immaginato, sognato e poi, cercando e viaggiando, lo abbiamo trovato. È una casa in un antico borgo della Lunigiana quasi completamente abbandonato (Loc. Baratti di Gabbiana di Bagnone). Nonostante fosse in cattivo stato, abbiamo capito che era il luogo dove il nostro sogno poteva diventare realtà. C’erano i giusti spazi, un’energia positiva, un terreno che finiva nel bosco, un frutteto e il costante suono dell’acqua di un ruscello.
Luniluna è un luogo di accoglienza, di condivisione, di benessere.
Crediamo sia arrivato il tempo di unire le forze, di trasformare singole energie in una grande energia rigenerativa. A Luniluna è possibile trasformare l’io in noi. Da quando è diventato nostro, abbiamo cominciato ad abitarlo, a prendercene cura, e ogni volta siamo sorpresi da quanto riesca a donarci. La casa ha bisogno di cura per poter accogliere in modo confortevole le persone e per questo ci siamo affidati a mani esperte. Il frutteto, il bosco, il ruscello, la Natura tutta, ha bisogno di cura per poterci accogliere e donare i suoi frutti e, per questo, ci stiamo affidando alle nostre mani e a quelle di chi desidera esserne partecipe.


I viaggiatori dell’anima | Legno e poesia

Diario di Luniluna | Luglio 2024
Ci sono incontri che sembrano proprio mossi dal destino. Accade un giorno che Elia scopre l’esistenza di un saggio sulla piana di Giza, lo compra e lo legge. Questo libro lo ha scritto Antonio insieme ad altri. Ad Elia il libro piace molto e invita Antonio a presentare il suo libro (Giza la caduta del dogma) nella sua città Rovigo e così si conoscono. Scoprono di avere molto in comune anche se uno ha 23 anni e l'altro 53. Quando Antonio racconta a Elia il progetto Luniluna, lui si dimostra subito interessato.
Accade poi che, in uno dei weekend in cui io e Antonio andiamo a lavorare e vivere Luniluna, lui decide di raggiungerci con un amico, Nicola. Ci conosciamo. Ci accorgiamo che è subito facile parlare con loro. Scopriamo che Nicola è un falegname e proprio quel weekend avevamo in programma di finire il tavolo fatto con le assi recuperate dalla ristrutturazione del tetto. Semplicemente Elia e Nicola si mettono al lavoro con noi e insieme finiamo un tavolo bellissimo, che troverà posto nel frutteto, fra il susino e il melo. Quella sera Elia e Nicola ci chiedono di poter dormire con la tenda nel frutteto e così viene inaugurata la versione camping di Luniluna.
Ciò che è accaduto sembra semplice ma in realtà non lo è. È stato un fluire di eventi che sono potuti accadere grazie alla disponibilità di tutti ad ascoltare e accogliere, senza aspettative e idee preconfezionate.
Grazie.


Aiuto inaspettato | Il Senso

Diario di Luniluna | Novembre 2024
Ci provo. Inizio a scrivere il diario di Luniluna. Avrei dovuto iniziare molto prima ma recupererò con un riassunto delle puntate precedenti ad un cero punto.
Intanto vi racconto cosa è successo sabato.
Io e Antonio siamo andati a Luniluna per parlare con l’impresa che sta finendo i lavori di ristrutturazione. Eravamo un po’ affaticati perché, come chi ci è già passato saprà, sembrano non finire mai. Le persone coinvolte non sono sempre sincere quando parlano di tempi e modi e così si vive in un limbo in costante attesa che l’uno o l’altro o l’altro ancora, facciano ciò che hanno detto, mettendosi d’accordo fra loro (impresa a volte titanica).
Abbiamo parlato come se fossimo su pianeti diversi con lingue diverse e alla fine forse, almeno in parte, ci siamo capiti.
Dopo pranzo sapevamo di dover finire l’intonaco in terra cruda vicino alle finestre ma non ne avevamo la forza e così abbiamo semplicemente deciso di portare la sabbia che ci servirà per farlo al sicuro. La sabbia era stata lasciata dall’impresa in terra vicino alla fontana e lasciarla così avrebbe significato che si sarebbe sporcata oltre che sparpagliata con la pioggia. Così ci siamo armati di secchi e pala per trasportarla nella nostra aia in un grande contenitore chiuso. Sto per iniziare e vedo vicino alla fontana un ragazzo giovane che aspetta; è arrivato con la sua Ape car. Mentre sto per riempire il primo secchio, mi chiede se ho bisogno di aiuto. Gli dico che se lo desidera, volentieri. Lui si avvicina e comincia a riempire i secchi insieme a me, dicendo che sta aspettando un suo amico. Ci presentiamo e mi dice che ha 16 anni e con il suo amico vogliono sistemare la casa della zia che non usa più nessuno per passare Capodanno con gli amici. Così ci aiuta a riempire e trasportare tutta la sabbia, chiacchierando con noi semplicemente, come se fosse la cosa più normale del mondo. Poi arriva il suo amico e va a fare quello che avevano programmato.
In un attimo la fatica è andata via. Non era fisica ma emotiva. Era la fatica di cercare di comunicare con un altro essere umano e rendersi conto di non riuscirci anche con tutta la buona volontà. Era la fatica di affrontare la complicazione della semplicità.
C. con i suoi 16 anni ci ha ricordato come può essere semplice e piacevole fare qualcosa che è allo stesso tempo oltre se stessi e per se stessi. Grazie Desideriamo e faremo di tutto affinché l’energia di Luniluna sia così: semplice, naturale, piacevole e anche utile.


Luniluna | Vivere questo posto

Diario di Luniluna | Dicembre 2024
È passato poco più di un anno da quando abbiamo iniziato a vivere questo posto. Tante emozioni mi hanno accompagnato, all’inizio di curiosità e scoperta, poi di gioia ed entusiasmo puri, ad un certo punto anche di dubbi e timori. Ho capito che è un viaggio, e, come tutti i viaggi, ci sono tratti che vanno lisci, ma anche rallentamenti, imprevisti e bivi che ti costringono a fermarti e ad ascoltarti per capire cosa ti fa stare bene. E da questa consapevolezza si puó cercare il modo, tra i tanti possibili, per esserci e poter contribuire a qualcosa di bello che si nutre principalmente di condivisione e di libertà.
Ma passando ai fatti, come ogni volta che torno, sono andata subito a guardare dentro e fuori cosa è cambiato, cosa ha preso forma e cosa è ancora in divenire. Da quando abbiamo iniziato a sgombrare la casa di tutti gli oggetti testimoni di una vita dei proprietari precedenti, abbiamo assistito a tante trasformazioni. È come se qui mi rendessi più conto di quanto tutto sia in costante divenire, complice certamente la natura da cui questo posto è circondato e che ogni volta che torno ci mostra un aspetto diverso. Dopo la perlustrazione e qualche indicazione su quello che può essere utile fare, il gruppetto si è disperso ed ognuno pian piano ha trovato, come sempre è accaduto, la sua spontanea collocazione, in base ai suoi interessi, abilità e mood del momento.
Questa volta ho saltellato un po’ di qua e un po’ di là, ho scartavetrato delle assi di legno di una piccola nicchia in sala, fatto un piccolo pezzo di intonaco in terra cruda in cucina, sistemato con Bob la legna da ardere, fatto un po’ di ordine e pulizia con Leila e rastrellato vicino al ruscello. Con in mezzo chiacchiere, risate e un pranzetto improvvisato intorno al braciere nell’aia. E qualche nuovo personaggio che è comparso nel borgo, con cui mi piace sempre attaccare bottone. Anche questa giornata è finita, per ora non ci sono ancora le condizioni per passare la notte e ci trasferiamo altrove, ma i works sono in progress e ad un certo punto potremo vivere e raccontare anche Baratti by night.
Alla prossima. Lara